venerdì 17 ottobre 2014

BOLOGNA - LE CHIESE


LE CHIESE

BASILICA DI SAN PETRONIO

La costruzione della basilica di San Petronio avvenne per volontà del Comune di Bologna che nel 1390 ne affidò la costruzione all'architetto Antonio di Vincenzo. Per creare lo spazio necessario alla edificazione della chiesa, che doveva essere la più grande di tutto il mondo cristiano, furono abbattute molte abitazioni.
Il lavori terminarono nel 1659 con la costruzione dell'abside. Secondo le intenzioni dei bolognesi, la basilica doveva avere la forma di una immensa croce e ognuno dei bracci si sarebbe dovuto allargare in una piazza. Uno sarebbe dovuto arrivare fino in via D'Azeglio, affacciandosi su piazza dei Celestini, l'altro oltre l'Archiginnasio giungendo sul vicolo che immette in via Foscherari, il braccio più lungo avrebbe dovuto avere come estremità Piazza Maggiore e Piazza Galvani. Una cupola alta 150 metri e larga 50 metri avrebbe dovuto essere costruita sopra l'altare maggiore. In seguito il progetto fu ridotto e solo il braccio maggiore fu completato.

Particolarmente interessante è la Cappella dei Re Magi (o Cappella Bolognini),  affrescata da Giovanni da Modena.

BASILICA DI SAN FRANCESCO 

E' registrata nel 1221 la prima presenza di un messaggero della regola di San Francesco: Bernardino di Quintavalle. Nel 1222 è lo stesso San Francesco che per la prima volta arriva a Bologna a predicare in Piazza Maggiore. I francescani diventano sempre più numerosi e il Comune di Bologna concede loro un terreno dove costruire la basilica (completata nel 1254). La chiesa, costruita in stile gotico francese, ospita una notevole pala marmorea, opera di Jacobello e Pier Paolo dalle Masegne. All'esterno della basilica si possono ammirare i sepolcri dei glossatori.

"La seconda grande chiesa francescana in Itali, contemporanea a quella di Assisi, emolto diversa nelle sue soluzioni è quella di San Francesco a Bologna, fondata nel 1216, consacrata nel 1250, e rimaneggiata dopo un parziale crollo. E' una basilica a navate, con coro circondato da un deambulatorio munito di nove cappelle radiali. Secondo le abitudini emiliane, il materiale impiegato è il mattone; le volte esapartite della navata, alla metà del XIII secolo, sono evidentemente un arcaismo. Oltre che nella pianta, l'influenza cistercense si manifesta nell'alzato, con i muri traforati da piccole finestre al di sopra delle arcate pesanti e corte. La bellezza dello spazio interno deriva dalla chiara ripartizione dei volumi e degli elementi portanti, in mattone rosso, che contrastano con le pareti e con le volticciuole intonacate; si tratta di un edificio importante, che rimane per un secolo e mezzo quasi esemplare nella architettura religiosa bolognese."

da "Architettura gotica" di Louis Grodecki  




 BASILICA DI SANTO STEFANO

La Basilica di Santo Stefano è il complesso di edifici sacri più affascinante di Bologna. Si affaccia sull'omonima piazza ed è conosciuto come "il complesso delle "Sette Chiese". Il complesso ultramillenario di Santo Stefano è costituita da una complessa e originale articolazione, nella quale i diversi edifici sacri tra loro adiacenti mirano a costituirsi come Sancta Jerusalem, vale a dire come la ricostruzione dei luoghi sacri di Gerusalemme. La tradizione fa risalire la sua fondazione all'inizio del V secolo, al Santo patrono della città, Petronio (allora vescovo di Bologna) che in questo luogo volle anche farsi seppellire.
E' stata tuttavia documentata in loco una precedente costruzione risalente al I se. d.C., identificata come un tempio in onore della dea Iside, edificata sul luogo di una sorgente tuttora visibile nella Basilica del Santo Sepolcro. Fu probabilmente sulla struttura di questo tempio che venne creato il primo edificio di culto cristiano, poi sviluppatosi nel corso dei secoli fino a dar vita all'attuale complesso. All'interno è situata la tomba di San Petronio, che fu vescovo di Bologna dal 431 al 450 e divenne poi protettore della città, la cui festa patronale cade il 4 ottobre. La testa del Santo è stata traslata nella cappella della basilica denominata, appunto, San Petronio. La chiesa dei Santi Vitale ed Agricola  che ospita i sarcofagi dei due martiri, risale al V secolo, ma fu più volte rimaneggiata tra l'800 e l'anno 1000.  Avanzando attraverso il "cortile di Pilato", antico portico del Duecento, si raggiunge la chiesa della Trinità ultimata nel 1200.     
Dell'impianto originale oggi rimane poco: le tradizionali "Sette Chiese" sono, infatti, state ridotte a quattro mediante i restauri attuati tra la fine del XIX ed i primi decenni del Novecento. 


SAN DOMENICO


Il chiostro, di notevole pregio architettonico e di grande interesse storico, è a forma quadrata
, impostata sulle mura conventuali del terzo decennio del 1200. I quattro lati si possono ammirare dal centro del giardino; da sinistra a destra vediamo: il pittoresco campanile del 1313, in stile romanico- gotico, sotto il quale appare la cappella Ludovisi, a fianco del transetto della chiesa. Da qui parte il dormitorio, la cui costruzione è iniziata quando era ancora vivente San Domenico. Sotto il portico si vedono le tracce della facciata del Capitolo primitivo, ornato con l'affresco della SS.ma Trinità, dipinto e firmato dal trecentesco bolognese Pietro di Giovanni.   Più a sinistra sono visibili  due finestre a sguancio delle celle originali.
A sud si estende il frontale della biblioteca, dalle forme solenni, costruita dal 1464 al 1466, sorretta da un porticato rinascimentale, sotto il quale figurano lapidi, tracce di antiche aperture, e, in mezzo, una Madonna con Gesù Bambino benedicente, Santa Caterina da Siena, Santa Margherita di Ungheria.
A ovest vediamo l'esterno dell'antico refettorio, costruito in stile bentivogliesco nel 1500; sotto l'elegante porticato al centro dell'edificio, ci sono tracce della duecentesca porta del refettorio.
A nord, vediamo l'esterno della cappella di San Domenico, costruita interamente nel terreno del chiostro alla fine del sec. XVI. Qui, al centro, è collocata una colonna sormontata dalla statua di San Domenico, eretta nel 1507 a ricordo dell'ingresso di Gilio II a Bologna.



LA CATTEDRALE METROPOLITANA DI SAN PIETRO

Cattedrale viene da "cattedra" con riferimento alla cattedra o trono del vescovo. La cattedrale è dunque la chiesa principale di una diocesi, dove il vescovo ha la sua sede ufficiale, da cui esercita il suo magistero religioso e la sua autorità nella Chiesa che gli è affidata. La chiesa cattedrale di Bologna ha anche il titolo di "metropolitana". "Metropolita"è il vescovo che presiede ad una provincia ecclesiastica ed ha sotto di sé altri vescovi detti "suffraganei".



Vari scavi sembrano confermare la tesi che la cattedrale risalga a tempi molto antichi: la chiesa primitiva risulta impostata rigorosamente secondo gli allineamenti stradali della città romana ed accanto alla chiesa è documentato, fin dal 1054, la presenza di un battistero (ora scomparso) che potrebbe risalire al V secolo. La cattedrale primitiva era quasi certamente una costruzione a tre navate, probabilmente larga 29 metri. Alla abside sul lato sud si affiancava un campanile cilindrico di tipo ravennate, conservato tuttora all'interno della torre campanaria romanica. La chiesa aveva davanti un atrio e si trovava nel cuore politico della città, poiché aveva davanti la "Rocca d'Impero". La chiesa primitiva fu devastata da un incendio, divampato nell'agosto 1141.

La nuova chiesa fu edificata sulla stessa area di quella precedente e fu consacrata nel 1164. Era a tre navate con archi a sesto acuto, sostenti da pilastri polistili con copertura a capriate e presbiterio sopraelevato con sottostante cripta.   
    



SAN DOMENICO



















Il coro ligneo intarsiato è una delle opere di maggiore pregio artistico della Basilica, tanto da venire definito l'ottava meraviglia del mondo. La parte centrale del coro, chiamata "postergale", divisa in sette scomparti, è opera di fra' Domenico Zambelli da Bergamo. A destra e a sinistra si allargano i solenni bracci del coro, intarsiati da fra' Domenico Zambelli dal 1541 al 1549, intagliati da suo fratello mastro Stefano da Bergamo e terminati dal discepolo fra' Bernardo da Bologna. Il coro conta 28 stalli superiori e 23 inferiori per ogni lato. 


Arca di San Domenico



Tomba del Santo - San Domenico di Nicolò dell'Arca (1473)
Tomba del Santo - San Petronio di Michelangelo
Tomba del Santo - San Procolo di Michelangelo



IL CHIOSTRO























Biblioteca del Convento

 

SAN PETRONIO

















Porta Magna





















INTERNO






La Cappella Bolognini










 

Il corteo trionfale di Carlo V e di Clemente VII del 14 ottobre 1530









BASILICA DI SANTO STEFANO










SAN PIETRO

Parzialmente nascosta dalla torre del Podestà, si intravede la chiesa di San Pietro con la torre campanaria 






























SAN FRANCESCO

















SANTA MARIA DEI SERVI






 







VARIE

SANTA MARIA DELLA VITA








La cupola di Santa Maria della Vita



"Il compianto del Cristo morto" in Santa Maria della Vita 

CHIESA MADONNA DI GALLIERA


CHIESA DEL SANTISSIMO SALVATORE




 

SAN BARTOLOMEO



Tra le due torri si vede la cupola della Chiesa di San Bartolomeo

CHIESA DI SAN PROCOLO






SAN GIACOMO MAGGIORE































Madonna e Santi di Francesco Francia (1494)



Tomba di A.G. Bentivoglio - Opera di Jacopo della Quercia 


Tomba di Annibale Bentivoglio di autore anonimo




Oratorio di Santa Cecilia - Sposalizio di Santa Caterina di Francesco Francia



Oratorio di Santa Cecilia - Conversione di Valeriano di Lorenzo Costa (1505-6) 



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