sabato 24 novembre 2012

EGITTO - IL NILO A LUXOR E LA VALLE DEI RE



(ANSA) - IL CAIRO, 17 MAR - Due stanze segrete sono state scoperte dietro la tomba di Tutankhamon, sui lati occidentale e settentrionale, con materiale organico e metallo. Lo ha annunciato il ministro per le Antichità egiziano, Mamdouh Eldamaty in una conferenza stampa.

Si tratta del risultato della scansione ai raggi X della tomba compiuta il 26 e 27 novembre 2015, ha detto il ministro aggiungendo che le ricerche proseguiranno per scoprire la natura dei materiali ritrovati.

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IL RAMESSEUM

Nel tragitto dalla Valle dei Re a Luxor, si incontra il Ramesseum che è il tempio funerario del faraone Ramses II. Fu l'archeologo Jean-Francois Champollion a coniare tale nome, quando nel 1829 visitò i resti del tempio e scoprì i geroglifici con il nome del faraone.

Il Ramesseum è un tempio dedicato al faraone, dio in terra, affinché  la memoria fosse nota per innumerevoli generazioni a tutto il mondo dopo la morte del suo corpo. Le sue rovine rappresentano l'apoteosi della volontà di Ramses II di rendere immortale il suo passaggio su questa terra. I lavori per la costruzione del tempio cominciarono all'inizio del suo regno e  durarono 20 anni. 

La costruzione si ispira ai modelli dei templi del Nuovo Regno. E' orientato da nord-ovest a sud-est e comprendeva due piloni di pietra come ingresso al cortile principale del tempio. In tale cortile si trovava una gigantesca statua del re, di cui oggi sono rimasti solo i resti. Gli archeologi hanno stimato che tale statua, raffigurante Ramses II seduto in trono raggiungesse una altezza di 17 metri. Nell'architettura degli Egizi, l'orientamento dei templi ricopriva un ruolo fondamentale. Il Ramesseum non fa eccezione ed è progettato anche per "guardare in faccia" il tempio dedicato al dio Amon sull'altra riva del Nilo.

Il tempio centrale è costituito da una meravigliosa successione di colonnati, vestiboli e cortili, sui cui muri sono raffigurate le campagne militari contro gli Ittiti ed i Siriani. Nel secondo cortile poi è ancora visibile un'altra testa di Ramses, in granito nero, che faceva parte di una coppia, la cui gemella, raffigurante sempre Ramses, era in granito rosa. Sono ancora in piedi 29 delle 48 colonne che sorreggono la sala interna, così come il tetto dell'ambiente retrostante, ornato da geroglifici di argomento astronomico.

 

LA VALLE DELLE REGINE

Nefertari occupò un posto privilegiato nel cuore del marito Ramsess II. Ne sono prova i monumenti che il faraone fece erigere per la sua Grande Sposa Reale, morta 40 anni prima di lui. Ad Abu Simbel, accanto al grande tempio funerario del faraone, si erge un tempio più piccolo dedicato alla dea Hathor ed a Nefertari.
La tomba di Nefertari è una delle più grandi della Valle delle Regine e ha la stessa semplice struttura delle tombe della XIX dinastia: una scalea di accesso, una porta sigillata, una anticamera, una seconda scalea e la cella funeraria (con annessi destinati a custodire le offerte per la defunta). Questa  situata a un livello inferiore ed al centro è collocato il sarcofago che conteneva la mummia. Il maggiore interesse della tomba è rappresentato dalla sua decorazione che raffigura i rituali necessari alla vita eterna della regina (con una superficie di 550 mq). Nefertari è raffigurata con un vestito lungo di colore bianco, quasi trasparente, sopra il quale indossa un altro abito a pieghe. Porta sulla testa una parrucca nera tripartita, su cui rifulge un copricapo dorato a forma di avvoltoio: un animale associato a Mut, la signora degli dei e sposa di Amon. Al di sopra del copricapo, su una base di colore rosso, si innalzano alte piume di struzzo. Questo tipo di copricapo era appannaggio delle Grandi Spose Reali, così come lo scettro sekhem, simbolo di potere, ma anche delle divinità dell'oltretomba che ha nella mano destra.


LA VALLE DEI RE 


"Il 25 novembre 1922 rappresenta una grande data per l'egittologia e per l'umanità. Quel giorno, infatti, fu aperta la porta della tomba di Tutankhamon. La scoperta coronava gli sforzi di due uomini: l'archeologo Howard Carter e Lord Carnavaron, un ricchissimo nobile inglese che amava le emozioni forti ed era partito per l'Egitto per curare i disturbi della respirazione di cui soffriva. Appassionato di antichità egizie, finanziò gli scavi che avrebbero riportato alla luce il meraviglioso tesoro di Tutankhamon." ...

"La camera funeraria fu scoperta il 17 febbraio 1923. Era quasi interamente occupata da una cappella in legno dorato, di quattro metri per sei metri e quattro centimetri. In realtà c'erano altre quattro cappelle incastrate una dentro l'altra, le cui decorazioni evocavano la resurrezione del faraone. Gli archeologi dovettero arrendersi all'evidenza: la tomba era stata violata o, per lo meno, i saccheggiatori ci avevano provato senza riuscirci. Interrotti per motivi che ignoriamo, la sepoltura del giovane re venne dimenticata, sparendo perfino dalla memoria dei predatori di professione.  Probabilmente la Polizia della Valle dei Re prese misure efficaci. Per la prima volta, si poteva ammirare un corredo funerario regale completo, così come era stato deposto nella dimora eterna alla morte del faraone. Mobili, casse, troni, statue, carri smontati, vasi, coppe....una quantità di oggetti davvero incredibile per quattro piccole stanze che, all'origine, non erano certamente destinate a ricevere le spoglie di Tutankhamon. Solo nella prima stanza erano stati deposti centosettantuno oggetti o mobili, e questi ultimi contenevano a loro volta altri oggetti.

Quando si entrava nella tomba, il primo oggetto visibile era una coppa di alabastro a forma di fior di loto aperto, sulla quale era inciso un testo magnifico (Che il tuo ka viva in eterno. Possa trascorrere milioni di anni, o tu che ami Tebe, seduto con il viso rivolto al vento del nord e gli occhi che contemplano la serenità.) Un'altra immagine ci informa che il re passò la vita a forgiare l'immagine degli dei perché essi concedessero l'incenso, la libagione e le offerte quotidiane." ...   


"Questa piccola tomba conteneva un grande tesoro. La maggior parte degli oggetti sono magnifici e testimoniano un grande lusso. Vi è perciò ampiamente impiegato l'oro, uno degli elementi più affascinanti dell'arte egizia; non veniva infatti considerato qualcosa di esclusivamente materiale, ma rappresentava la carne degli dei: per questo motivo decorava templi e statue, perché fosse loro data una vita divina.    Essere iniziati ai segreti nella "dimora dell'oro" significa essere stati ammessi nel laboratorio di scultura per crearvi statue. Con questo metallo viene trasmessa l'energia primordiale all'uomo che ha raggiunto la Conoscenza. La maschera d'oro di Tutankhamon è la più compiuta rappresentazione di questo concetto. Nella sala centrale della sepoltura, chiamata "sala d'oro", erano stati deposti i sarcofagi e la cassa a canopi, cioè le urne funerarie che contenevano il fegato, i polmoni, lo stomaco e gli intestini protetti dalle divinità. Il cuore, simbolo della conoscenza, rimaneva nel corpo, ma lo "scarabeo del cuore" sostituiva con un organo spirituale l'organo di carne. In tal modo, le funzioni essenziali del corpo di resurrezione erano assicurate.

E' sorprendente il contrasto tra le dimensioni ridotte della tomba di un "piccolo re" e le ricchezze in esso contenute. Sul suo corpo fasciato erano posati centoquarantatre gioielli d'oro. L'ultimo sarcofago era in oro massiccio. i tre feretri, sistemati su un letto a forma di leone, pesavano milletrecentosettantacinquechili. Si fatica a immaginare cosa dovessero essere i tesori funerari dei grandi faraoni, saccheggiati nel corso dei secoli! Non bisogna dimenticare che questi tesori hanno un unico scopo: la rinascita dell'essere; per questo oggetti modesti possono avere la stessa importanza di altri splendidi; si pensi in particolare ai quattro geni che erano nascosti nelle nicchie murate della camera funeraria. Lì si trovavano un pilastro ged, simbolo di stabilità, un Anubi destinato a guidare l'anima nell'altro mondo, un Osiride giudice dei morti e morto resuscitato, e un essere dalla testa uma, probabilmente l'anima giudicata dal tribunale dell'aldilà." .....


DAL DESERTO AL NILO


Per chi viene dal mar Rosso (da Marsa Alam), bisogna percorrere un lungo tragitto attraverso il deserto di roccia, avendo a lato la costa. Solo il grande desiderio di vedere i monumenti dei Faraoni può fare accettare un viaggio di 5 ore all'andata ed altrettante al ritorno.







Finalmente, ecco il Nilo! Una icona, una immagine mitica, impressa nella mente fin dai primi anni di scuola, con le sue piene che arricchivano il suolo e creavano la ricchezza dell'Egitto!
 L'apparire del Nilo significa anche che una parte significativa del lungo viaggio è ormai alle spalle! E poi la vegetazione rigogliosa mette allegria dopo la interminabile monotonia del deserto di roccia.


















LA VALLE DEI RE 



La prima meta é la Valle dei Re: un panorama desolato. Le meraviglie sono nascosti nelle tombe.




Vista panoramica della Valle dei RE





Panorama della Valle dei Re in direzione Nord  (Foto di Nicola Smolenski del 2008 - Licenza GNU Free Documentation License)



La piramide naturale (foto di NicFer - Licenza GNU Free Documentation License)



La tomba di Ramses VI (foto di it:Hotepibre Licenza GNU Free Documentation License)




La tomba di Sethi, padre di Ramses



LA VALLE DELLE REGINE








Tomba di Nefertari - Anticamera


Nefertari fu la Grande Sposa Reale di Ramses II (1279 - 1213 a.C.). La sua tomba fu scoperta nel 1904 da Ernesto Schiaparelli. Benché saccheggiata nella antichità, risultava la più bella tra quelle trovate nella Valle delle Regine. Lo scopritore ne fece realizzare un modello 1:10 e affidò la riproduzione dei dipinti al pittore Mariano Bartocci, che andò addirittura a cercare nel deserto i dipinti più simili all'originale. Ramses fu il più importante Faraone del Nuovo Regno (1550 - 1069 a.C.).









Tomba di Nefertari - Cella funeraria


Nefertari gioca a senet (una sorta di antenato del nostro backgammon)










Nefertari con la corona di avvoltoio, usata anche nella raffigurazione delle dee.

LA TOMBA MALEDETTA DI TUTANKHAMON












La tomba di Tutankhamon è stata riaperta al pubblico dopo 10 anni di restauri.


RAMESSEUM 



Nel tragitto dalla Valle dei Re a Luxor, si incontra il Ramesseum che è il tempio funerario del faraone Ramses II. Fu l'archeologo Jean-Francois Champollion a coniare tale nome, quando nel 1829 visitò i resti del tempio e scoprì i geroglifici con il nome del faraone.





Il colonnato del tempio  (Foto di Steve F-E-Cameron del 2005-2006   - Licenza GNU Free Documentation License)














  (Foto di Steve F-E-Cameron del 2010 - Licenza GNU Free Documentation License)










Dalla Guida Mondadori dell'Egitto

I COLOSSI DI MEMNONE


I Colossi di Memnone sono due enormi statue del faraone Amenhotep III, erette oltre 3400 anni fa che facevano parte del suo complesso. Le statue gemelle rappresentano Amenhotep III (XV secolo a.C.) in posizione seduta, con le mani sulle ginocchia e con  lo sguardo rivolto a est, verso il fiume e il sole nascente.  Le statue sono formate da blocchi di quarzite che fu scavata probabilmente a Giza  o a Gebel-el-Silsileh, a 60 km da Assuan. Hanno la considerevole altezza di 18 metri, comprese le piattaforme di pietra su cui sono costruite. La loro funzione originale era di stare a guardia dell'entrata del tempio funebre di Amenhotep III (erano poste di fronte al pilone di ingresso).

Tutto ciò che resta sono due statue senza volto che costituiscono ancora una veduta spettacolare, nonostante i danni del tempo. 














Nel tempio dei Colossi di Memnon sono state trovate 365 statue di granodiorite della dea Sekhmet: una per ogni giorno dell'anno.


IL NILO A LUXOR



Per andare nella moderna Luxor, bisogna attraversare il Nilo.










































LA MODERNA LUXOR


Si approda al pontile di un grande albergo per il pranzo. Luxor è piena di grandi alberghi, frequentati da turisti di tutto il mondo; è una tappa gradita nelle crociere sul Nilo e permette di visitare i templi di Luxor e Karnak.     















IL TEMPIO DI LUXOR


Il Tempio di Luxor è uno dei luoghi di eccezionale interesse da visitare.











 Il viale delle sfingi unisce il Tempio di Luxor al grande complesso templare di Karnak




 Il grande Tempio di Amon a Karnak é l'altra grande attrazione da visitare.































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Il complesso funerario di Hatseput (da Wikipedia - Patick di Maio)

Sullo sfondo della parete rocciosa a picco, il tempio funerario di Hatsheput a Deir-al-Bahri, parzialmente scavato nella roccia, è uno spettacolo mozzafiato. Lo straordinario monumento, che si erge sulla piana desertica in una serie di imponenti terrazze, fu disegnato durante la XVIII dinastia da Senenmut, architetto della regina  Hatsheput. Nonostante i danni arrecati da Ramses II e la trasformazione in monastero con l'avvento del cristianesimo, gli scavi del sito continuano a rivelare splendide decorazioni.


Hatsheput (circa 1479 - 1458 a.C.) fu una regina regnante della XVIII dinastia. Era figlia di Tutmosi I e moglie di Tutmosi II. Alla morte di questi, essendo il loro figlio Tutmosi III molto piccolo,  Hatsheput si assunse il compito di governare. E' celebrata per le molte costruzioni, soprattutto a Tebe.

 

TUTANKHAMON









La tomba di Tutankhamon







 La maschera di Tutankhamon



Tutankhamon con la moglie





Nerfertiti



La principessa Meritamon





Akhenaton, "il faraone eretico", fu sottoposto alla damnatio memoriae, per impedirgli di vivere eternamente. Il suo nome venne cancellato da tutti i documenti. La capitale da lui costruita, Amarna, la "città del sole" fu distrutta. 



Amenofi I

(ca. 1545-1524 a.C.) Inaugurò la Valle dei Re come necropoli regale.

ASSUAN







La grande statua del faraone presente nel tempio di Abu Simbel, ad Aswan, rimane al buio tutto l’anno, tranne il 22 febbraio e il 22 ottobre, giorno dell’incoronazione del regnante, grazie ad una feritoia precisamente allineata con il sole.



Il tempio di Abu Simbel ad Assuan




Il tempio di Hathor a Dendera


E' uno dei templi meglio conservati. E' posto sulla riva occidentale del Nilo, 4 km a nord di Qena, e a 615 km dal Cairo. Il complesso templare occupa una area di 40.000 kmq ed è circondato da un muro.




ESTRATTI DA: "L'Egitto dei grandi Faraoni" di Christian JACQ


"Il 25 novembre 1922 rappresenta una grande data per l'egittologia e per l'umanità. Quel giorno, infatti, fu aperta la porta della tomba di Tutankhamon. La scoperta coronava gli sforzi di due uomini: l'archeologo Howard Carter e Lord Carnavaron, un ricchissimo nobile inglese che amava le emozioni forti ed era partito per l'Egitto per curare i disturbi della respirazione di cui soffriva. Appassionato di antichità egizie, finanziò gli scavi che avrebbero riportato alla luce il meraviglioso tesoro di Tutankhamon." ...

"La camera funeraria fu scoperta il 17 febbraio 1923. Era quasi interamente occupata da una cappella in legno dorato, di quattro metri per sei metri e quattro centimetri. In realtà c'erano altre quattro cappelle incastrate una dentro l'altra, le cui decorazioni evocavano la resurrezione del faraone. Gli archeologi dovettero arrendersi all'evidenza: la tomba era stata violata o, per lo meno, i saccheggiatori ci avevano provato senza riuscirci. Interrotti per motivi che ignoriamo, la sepoltura del giovane re venne dimenticata, sparendo perfino dalla memoria dei predatori di professione.  Probabilmente la Polizia della Valle dei Re prese misure efficaci. Per la prima volta, si poteva ammirare un corredo funerario regale completo, così come era stato deposto nella dimora eterna alla morte del faraone. Mobili, casse, troni, statue, carri smontati, vasi, coppe....una quantità di oggetti davvero incredibile per quattro piccole stanze che, all'origine, non erano certamente destinate a ricevere le spoglie di Tutankhamon. Solo nella prima stanza erano stati deposti centosettantuno oggetti o mobili, e questi ultimi contenevano a loro volta altri oggetti.

Quando si entrava nella tomba, il primo oggetto visibile era una coppa di alabastro a forma di fior di loto aperto, sulla quale era inciso un testo magnifico (Che il tuo ka viva in eterno. Possa trascorrere milioni di anni, o tu che ami Tebe, seduto con il viso rivolto al vento del nord e gli occhi che contemplano la serenità.) Un'altra immagine ci informa che il re passò la vita a forgiare l'immagine degli dei perché essi concedessero l'incenso, la libagione e le offerte quotidiane." ...   


"Questa piccola tomba conteneva un grande tesoro. La maggior parte degli oggetti sono magnifici e testimoniano un grande lusso. Vi è perciò ampiamente impiegato l'oro, uno degli elementi più affascinanti dell'arte egizia; non veniva infatti considerato qualcosa di esclusivamente materiale, ma rappresentava la carne degli dei: per questo motivo decorava templi e statue, perché fosse loro data una vita divina.    Essere iniziati ai segreti nella "dimora dell'oro" significa essere stati ammessi nel laboratorio di scultura per crearvi statue. Con questo metallo viene trasmessa l'energia primordiale all'uomo che ha raggiunto la Conoscenza. La maschera d'oro di Tutankhamon è la più compiuta rappresentazione di questo concetto. Nella sala centrale della sepoltura, chiamata "sala d'oro", erano stati deposti i sarcofagi e la cassa a canopi, cioè le urne funerarie che contenevano il fegato, i polmoni, lo stomaco e gli intestini protetti dalle divinità. Il cuore, simbolo della conoscenza, rimaneva nel corpo, ma lo "scarabeo del cuore" sostituiva con un organo spirituale l'organo di carne. In tal modo, le funzioni essenziali del corpo di resurrezione erano assicurate.

E' sorprendente il contrasto tra le dimensioni ridotte della tomba di un "piccolo re" e le ricchezze in esso contenute. Sul suo corpo fasciato erano posati centoquarantatre gioielli d'oro. L'ultimo sarcofago era in oro massiccio. i tre feretri, sistemati su un letto a forma di leone, pesavano milletrecentosettantacinquechili. Si fatica a immaginare cosa dovessero essere i tesori funerari dei grandi faraoni, saccheggiati nel corso dei secoli! Non bisogna dimenticare che questi tesori hanno un unico scopo: la rinascita dell'essere; per questo oggetti modesti possono avere la stessa importanza di altri splendidi; si pensi in particolare ai quattro geni che erano nascosti nelle nicchie murate della camera funeraria. Lì si trovavano un pilastro ged, simbolo di stabilità, un Anubi destinato a guidare l'anima nell'altro mondo, un Osiride giudice dei morti e morto resuscitato, e un essere dalla testa uma, probabilmente l'anima giudicata dal tribunale dell'aldilà." .....

 











PANORAMI DEL NILO



Il Nilo al Cairo





















Grand Ethiopian Renaissance Dam




ESPLORAZIONI ROMANE

I Romani effettuarono esplorazioni alla ricerca delle sorgenti del Nilo, sia per interesse scientifico, sia alla ricerca di nuove rotte commerciali.

Ai tempi di Augusto, arrivarono fino a Meroe, nel Sudan.

Nel 67 d.C, Nerone, affascinato dai racconti di un suo precettore di Alessandria d'Egitto, organizzo una nuova spedizione, comandata da due centurioni. Questa, in base alla descrizione dei luoghi, fatta dagli esploratori, al loro ritorno, arrivò forse fino alla Uganda settentrionale. Passarono molti secoli, prima che fosse fatta una esplorazione così approfondita: forse al tempo degli Arabi.



Piramidi di Meroe





LE PIRAMIDI




La piramide di Cheope fu costruita circa 4.500 anni fa durante la IV dinastia, durante l'Antico Regno dell'Egitto. Ed è la massima espressione del potere faraonico. È anche la più antica delle sette meraviglie del mondo antico ed è l'unica ad essere ancora in piedi. Il faraone Khufu, che regnò dal 2.509 al 2.483 a. C., costruì per se stesso una piramide originariamente alta 146 metri, con una base di oltre 5 ettari, per un peso di 7 milioni di tonnellate.





Sfinge di Giza
















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