«La storia del mito absburgico è la storia di una cultura che vive la crisi e la trasformazione epocale di tutta una civiltà, non certo soltanto austriaca; una civiltà che, in nome del suo amore per l'ordine, scopre il disordine del mondo».
La Vienna "immobile" di Francesco Giuseppe che impazziva di gioia a ritmo di valzer, era la Vienna di Sigmund Freud e della psicanalisi. Joseph Roth ha immortalato la Vienna degli Asburgo in "La cripta dei cappuccini" e in "Fuga senza fine".
I monumenti di Vienna parlano tutti dell'epoca gloriosa dell'Impero.
---------------------------------------------------------
L'impero austroungarico spariva nel1918. Ma per gli intellettuali e i poeti di quella civiltà, che videro improvvisamente distrutta la loro società e con essa le basi della loro vita e della loro cultura, per gli scrittori austriaci che si trovarono sbalzati in un nuovo clima politico, alle cui esigenze la loro formazione non poteva essere adeguata, la vecchia Austria asburgica si presentava , e si presenta talvolta ancora, come un'epoca felice e armoniosa, come una ordinata e favolosa Mitteleuropa, in cui non pareva che il tempo orresse così veloce e così ansioso di dimenticare le cose e i sentimenti dell'ieri. Nella loro memoria quella veniva così a essere "l'età dell'oro della sicurezza. Nella nostra monarchia austriaca quasi millenaria tutto pareva duraturo e lo Stato medesimo appariva come il garante supremo di tale continuità [...]. Ognuno sapeva quanto possedeva o quanto gli era dovuto, quel che era permesso e quel che era proibito : tutto aveva una sua norma, u7n peso e una misura precisi." (Zweig - Die Welt von Gestern)
Nello specchio trasfigurante della rievocazione l'Austria-Ungheria si configurava come "un vecchio stato, retto da un imperatore vegliardo e da ministri attempati [...], un paese senza ambizioni econ l'unica speranza di serbarsi intatto nello spazio europeo e difendendosi da ogni trasformazione radicale". (Ibid.). Quell'età non veniva certo ricordata come "un secolo di passione": gli uomini "camminavano lenti, parlavano pacati e discutendo si accarezzavano le barbe ben curate e spesso già volte al grigio". (Ibid.)
Il rimpianto di un mondo saldo e sicuro, ancorato a vecchi e fermi valori, si confondeva nella rievocazione con la nostalgia dei ricordi d'infanzia, dei profumi e dei colori, mediante i quali quell'atmosfera si era affidata indelebilmente alla memoria: "Ancor oggi non posso dimenticare l'odore umidiccio, muffoso, caratteristico di quella casa come di tutti gli uffici pubblici austriaci, quell'odore che gli austriaci chiamavano "erariale". (Ibid.) E nella confusione morale della nuova Europa ci si ricordava, con ingenuo abbandono o con ironica tenerezza, che allora, ai tempi imperialregi, si credeva ancora al decoro borghese e alla rispettabilità: "Al giorno d'oggi i concetti di onorabilità sociale, familiare e personale sono [...] residui, come talvolta ci sembra, di leggende puerili e indegne di fede. A quel tempo invece la notizia della morte del suo unico figlio avrebbe scosso un capitano distrettuale austriaco meno di quella di un atto disonorevole compiuto dal medesimo". (J. Roth - Radetzkymarch).
Così Joseph Roth e Stefan Zweig ricordavano il loro mondo di ieri travolto da tempeste tanto più grandi di lui;...
Claudio Magris - Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna
-------------------------------------------------------------------------
UN POCO DI STORIA
Occupata dai Celti nel 400 a.C, nel 15 a.C. Vienna entrò a fare parte della provincia romana della Pannonia e nel I secolo d.C. divenne la guarnigione romana di Vindobona. Abitata in seguito da tribù barbariche, vide progressivamente diminuire la propria importanza fino all'VIII secolo, quando Carlo Magno la rese parte della Marca Orientale e del Sacro Romano Impero.
Nel 955 l'imperatore Ottone I cacciò le tribù ungheresi dalla Marca Orientale e donò la città ai Babenberg, che ne fecero un centro culturale e commerciale. Dopo la morte di Federico II nel 1246 ed il conseguente interregno, ebbe inizio il secolare dominio asburgico sull'Austria. Vienna divenne una delle più importanti città europee ed il fulcro del Sacro Romano Impero.
Sotto Massimiliano I, Vienna fu trasformata in un fiorente centro artistico. Nel 1519 divenne imperato re del Sacro Romano Impero Carlo V, sui cui domini non tramontava mai il sole. L'impero passò poi a suo fratello Ferdinando.
Il lungo regno di Maria Teresa rappresentò un periodo di serenità, di ricchezza e di saggia amministrazione, nonostante le frequenti guerre. Le successe il figlio Giuseppe II, un sovrano riformatore che, per l'audacia delle sue riforme si rese impopolare e si attirò l'ostilità della nobiltà.
La sconfitta ad opera di Napoleone fu una grande umiliazione per l'imperatore Francesco I. L'invasore francese occupò il palazzo di Schoenbrunn, demolì parte delle mura cittadine e sposò Maria Luisa, figlia di Francesco I.
LA HOFBURG
Il vasto complesso della Hofburg comprende gli appartamenti imperiali, alcuni musei, una cappella, una chiesa, La Biblioteca Nazionale Austriaca, la Scuola di Equitazione Spagnola e gli uffici del Presidente austriaco. Questo luogo è stato il centro del potere austriaco per più di sei secoli e tutti i regnanti che vi si sono succeduti, hanno voluto lasciare una traccia del loro passaggio. Oggi le strade circostanti non sono più percorse dalle carrozze della nobiltà. Gli edifici vicini sono stati trasformati in ambasciate, uffici, semplici abitazioni, ma il quartiere non ha perso il suo fascino.. Diversi stili architettonici sono visibili nella decina di edifici che costituiscono l'Hofburg.
SCHOENBRUNN
L'antica residenza della famiglia imperiale deriva il suo nome da una bella fonte trovata sul posto. Un preesistente casino di caccia era stato distrutto dai Turchi. L'imperatore Leopoldo I chiese così nel 1695 a Johann Bernhard Fischer von Erlach di progettarvi una grande residenza barocca. Il progetto venne poi completato solo a metà del XVIII secolo, allorquando Maria Teresa ne affidò l'incarico a Nikolaus Percassi. La rigida geometria dell'edificio è ingentilita dalla presenza di giardini con fontane e statue, incorniciati da alberi.
Gli elementi decorativi in stile Rococò, introdotti da Percassi, dominano le camere di stato di Schoenbrunn, dove frequenti sono i rivestimenti bianchi, spesso ornati da decorazioni dorate. Le stanze vanno da quelle estremamente sontuose (come la Millionen Zimmer) ai più semplici appartamenti dell'imperatore Francesco Giuseppe e della imperatrice Elisabetta.
LA HOFBURG
Maria Teresa giovane
Da "Le guide Mondadori - VIENNA"
La corona imperiale (custodita nella Camera del Tesoro)
NEUE BURG - HELDENPLATZ
Oesterreiche Nationalbibliothek in Heldenplatz
Statua dell'arciduca Carlo
Di Bwag - Opera propria, CC BY-SA 3.0 at, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35303706
Heldenplatz
Statua dell'arciduca Carlo
Di Bwag - Opera propria, CC BY-SA 3.0 at, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35303706
SCHOENBRUNN
IL PIAZZALE ANTISTANTE
IL CORTILE E I GIARDINI
LA FONTANA
LA GLORIETTE
Vista di Vienna dalla Gloriette
SANTO STEFANO
VIENNA DALL'ALTO
IL TEATRO DELL'OPERA
Musica nel cortile principale della Rathaus, il grandioso palazzo del Municipio, terminato nel 1883
GESELLSCHAFT DER MUSIKFREUNDE
RINGSTRASSE
E' la strada più famosa di Vienna. Lunga 5,3 km. ospita alcuni degli edifici più famosi della città, tra cui la Hofburg e il Teatro dell'Opera.
IL BELVEDERE
Il belvedere superiore
Il belvedere inferiore
Il Belvedere era la residenza estiva del principe Eugenio di Savoia.
Vista di Vienna dal belvedere di Bernardo Bellotto 1760 circa
KAHLENBERG
Oggi, questa collina alta 484 metri, che rappresenta il punto più alto del Bosco Viennese, rappresenta una gradevole gita domenicale per i viennesi. Alla sommità c'è una chiesa, la torre della televisione, un terrazzo panoramico e un ristorante. Incantevole è la veduta che abbraccia i vigneti sottostanti e la città, con i ponti sul Danubio a sinistra e il Bosco a destra. Kahlenberg giocò un ruolo fondamentale nella storia viennese. Nel 1683, il re polacco Giovanni III Sobieski condusse le sue truppe in aiuto alle forze viennesi impegnate nella difesa della città, costringendo i Turchi a togliere l'assedio e volgendoli in rotta.
I CAFFE'
Caffè Central
VISTA DI SALISBURGO
VIENNA A RITMO DI VALZER:
Johann Strauss II
Il VALZER DELL'IMPERATORE
IL BEL DANUBIO BLU
STORIE DEL BOSCO VIENNESE
https://www.youtube.com/watch?v=9d48p5DKS_c
SANGUE VIENNESE
https://www.youtube.com/watch?v=WZQaEv4bgp4&t=319s
Sala d'oro del Musikverein
Vedere anche:
Heldenplatz
Nessun commento:
Posta un commento