UNA PASSEGGIATA ATTRAVERSO LA STORIA
L'origine dell'isola è legata ad una
mitica leggenda: la scomparsa del continente di Atlantide. I primi
riferimenti storici risalgono, comunque a Plinio il Vecchio, che la
descrive nella sua opera Historia Naturalis. A quel tempo era
conosciuta come Nivaria, nome che indicava che, lungo il suo
profilo, si staglia la vetta innevata del Teide. Secondo la tesi più
accreditata, Tenerife era abitata dai guanches, una popolazione di
origine berbera che sarebbe giunta nell'arcipelago nel 2500 a.C. E la
avrebbe denominata Achinet.
I guanches non conoscevano la scrittura:
per questo, in assenza di testimonianze scritte, si deve ricorrere
alle cronache dei naviganti0 che fecero scalo sull'isola per
rifornirsi d'acqua e viveri, prima che fosse conquistata dagli
spagnoli. Le cronache ci parlano di un popolo pacifico e allegro,
amante della musica e ospitale, dedito soprattutto all'agricoltura e
alla pastorizia. Gli indigeni vivevano in grotte naturali
(soprattutto sul versante meridionale dell'isola), scavate nella
roccia, anche se gli archeologi hanno portato alla luce capanne di
pietra e di legno.
Gli abitanti originari di Tenerife erano
monoteisti e riconoscevano nel Sole un Essere Superiore. Inoltre,
credevano nella esistenza di esseri atavici, che li aiutavano nella
vita quotidiana e in esseri demoniaci , comandati da una entità
demoniaca, chiamata Guayota, che viveva all'interno del Teide.
Forse, tale divinità è stata posta nell'”inferno”, perché
ritenuta la causa delle eruzioni vulcaniche.
Il popolo guanche era diviso in
quattro classi sociali: quella dei mencey, la massima autorità
del territorio; gli achimenceyes o gentiluomini; i
cichiciquitzo o nobili (si guadagnavano i titoli con le loro
gesta e li perdevano se commettevano atti illeciti); gli achicaxna
o villani. Quando l'isola fu conquistata, esistevano nove menceyatos
o regni.
Per l'accanita resistenza opposta dalle
popolazioni indigene, Tenerife fu l'ultima delle Canarie a cadere
nelle mani degli spagnoli. Il primo sbarco avvenne, su ordine dei Re
cattolici, nel 1464, nel luogo in cui ora sorge il capoluogo, Santa
Cruz de Tenerife. In questa circostanza, gli invasori non
incontrarono resistenza e poterono firmare accordi con i menceyes
di Abona, Anaga, Adeye e Guimar. Ma, quando nel 1494, comandati da
Aslonso Fernandez de Lugo (che aveva partecipato alla conquista delle
altre isole), cercarono di avanzare verso il nord dell'isola,
incontrarono la feroce resistenza degli uomini del mencey
Bencomo, che sconfissero la maggior parte degli invasori. La località
dove ebbe luogo la battaglia è nota come La matanza de Acentejo
(traducibile come La strage di Acentejo)
VISTE PANORAMICHE
IL PORTO
VISTA DAL MARE
LA SPIAGGIA
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