DESCRIZIONE
BASILICA DI SANTA CROCE
La chiesa francescana di Santa Croce è uno dei luoghi più amati di Firenze per la ricchezza del suo patrimonio artistico, per il valore civile dei suoi monumenti funebri, e soprattutto perché questa grande struttura simboleggia il rapporto tra fede cristiana, arte e cultura a Firenze e in Italia. Nel complesso di chiesa, chiostri e musei si possono ammirare celebri opere d'arte. Sono il frutto dell'ingegno e della devozione cristiana di artisti come Arnolfo di Cambio, Cimabue, Giotto, Brunelleschi, Donatello, Bernardo Rossellino, Desiderio da Settignano, Agnolo Bronzino, Giorgio Vasari, Antonio Canova, Lorenzo Bartolini. A Santa Croce, dunque, il visitatore trova una testimonianza della trasformazione delle forme artistiche a servizio dello spirito religioso e politico di una intera comunità.
L'origine di Santa Croce è legato a due fattori determinanti: il diffondersi del messaggio religioso di Francesco d'Assisi (1182 - 1226) e la particolarità politico-culturale di Firenze. Nel tardo Medioevo, Firenze aveva infatti degli ordinamenti e delle istituzioni repubblicane, corrispondenti alla sua innovativa organizzazione economica e sociale. Per quanto riguarda san Francesco, stiamo parlando di una delle figure più carismatiche del Medioevo: il leader spirituale che intendeva manifestarsi sull'esempio di Gesù Cristo per portare conforto agli umili e agli indifesi. Si potrebbe anzi dire che Francesco d'Assisi fosse convinto di ri-condurre la sostanza del Vangelo nelle mani di questi emarginati. Uomini e donne, le cui miserie dovevano essere non soltanto lenite, ma quasi riscattate dal testamento spirituale del santo che è il patrono d'Italia.
Da "I sepolcri" di Ugo Foscolo
-
A egregie cose il
forte animo accendono
l'urne de' forti, o Pindemonte; e bella
e santa fanno al peregrin la terra
che le ricetta. Io quando il monumento
vidi ove posa il corpo di quel grande
che temprando lo scettro a' regnatori
gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela
di che lagrime grondi e di che sangue;
e l'arca di colui che nuovo Olimpo
alzò in Roma a' Celesti; e di chi vide
sotto l'etereo padiglion rotarsi
piú mondi, e il Sole irradïarli immoto,
onde all'Anglo che tanta ala vi stese
sgombrò primo le vie del firmamento:
- Te beata, gridai, per le felici
aure pregne di vita, e pe' lavacri
che da' suoi gioghi a te versa Apennino!
Lieta dell'aer tuo veste la Luna
di luce limpidissima i tuoi colli
per vendemmia festanti, e le convalli
popolate di case e d'oliveti
mille di fiori al ciel mandano incensi:
e tu prima, Firenze, udivi il carme
che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco,
e tu i cari parenti e l'idïoma
désti a quel dolce di Calliope labbro
che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma
d'un velo candidissimo adornando,
rendea nel grembo a Venere Celeste;
ma piú beata che in un tempio accolte
serbi l'itale glorie, uniche forse
da che le mal vietate Alpi e l'alterna
onnipotenza delle umane sorti
armi e sostanze t' invadeano ed are
e patria e, tranne la memoria, tutto.
Che ove speme di gloria agli animosi
intelletti rifulga ed all'Italia,
quindi trarrem gli auspici. E a questi marmi
venne spesso Vittorio ad ispirarsi.
Irato a' patrii Numi, errava muto
ove Arno è piú deserto, i campi e il cielo
desïoso mirando; e poi che nullo
vivente aspetto gli molcea la cura,
qui posava l'austero; e avea sul volto
il pallor della morte e la speranza.
Con questi grandi abita eterno: e l'ossa
fremono amor di patria.
SANTA MARIA NOVELLA
La Cappella maggiore,
dedicata alla Madonna
Assunta, titolare della chiesa, era stata dipinta da Orcagna nel
1348. Nel 1357 le pareti della cappella furono danneggiate da un incendio
causato da un fulmine. La tavola con la Incoronazione della Madonna, collocata
sull’altare nel 1324 e attribuita a Ugolino da Siena o a Bernardo Daddi, si
trova ora nella Galleria dell’Accademia. L’altare attuale, di marmi pregiati,
fu disegnato da Enrico Romoli, direttore del restauro del 1860. Il crocefisso
in legno è del Giambologna. Il grande ciborio è ricco di tarsie di malachite e
lapisluzzoli.
Il
ciclo degli affreschi è di Domenico Bigordi di Tommaso Ghirlandaio, che ebbe la collaborazione di Davide e Benedetto, di
Sebastiano Mainardi, del Granacci, del Bugiardini e, per breve tempo, del
giovane Michelangelo che allora aveva 14 anni, e di altri ancora. Nelle vele
della grande volta sono dipinti i quattro
Evangelisti. Le storie dipinte sulle pareti sono dedicate alla Vita della Vergine (parete di sinistra)
e alla Vita di San Giovanni Battista
(parete di destra). Le vicende bibliche sono ambientate nella Firenze del ‘400
e anche le figure ritraggono personaggi contemporanei al Girlandaio. Lo stesso
dicasi dei costumi, dell’abbigliamento e dell’arredamento.
Nella
parete di fondo, a sinistra della vetrata, Giovanni Tornabuoni, committente
delle pitture, Annunciazione di Maria, Miracolo di San Domenico; a destra,
Francesca di Messer Luca Pitti, moglie di Giovanni Tornabuoni, Giovanni
Battista fanciullo che va nel deserto,
Martirio di San Pietro da Verona.
La grande vetrata a tre
luci fu eseguita nel 1491 da Alessandro Agolanti su disegno di Domenico
Ghirlandaio.
Il Chiostro Grande, così detto per le straordinarie dimensioni dei suoi
lati, costituiti da 56 campate a tutto sesto, si trova nella parte del
complesso di Santa Maria Novella che dal 1920 ospita la Scuola Marescialli e
Brigadieri dei Carabinieri. Confina a sud con la celebre antica Officina
farmaceutica, a cui si accede da via della Scala, e confina a est con il
Refettorio ed è raggiungibile dal Museo attraverso una porta nel vano di
collegamento con il Chiostro Verde, antistante l’ingresso della Cappella degli
Ubriachi.
SANTA CROCE
INTERNO
LE TOMBE DEI GRANDI ITALIANI
MONUMENTO CELEBRATIVO DI DANTE
DANTE è sepolto a Ravenna
TOMBA DI MACHIAVELLI
TOMBA DI GALILEO GALILEI
VARIE
Tomba di Carlo Marsuppini, segretario della Repubblica fiorentina, di Desiderio da Settignano
Libertà di Pio Fedi (particolare del monumento a Giovan Battista Niccolini)
CAPPELLA DE' PAZZI
I CHIOSTRI
SANTA MARIA NOVELLA
IL SOLE DEL TIMPANO (particolare della facciata)
LA CAPPELLA MAGGIORE
Vita della Vergine: "Nascita di Maria" e "Sposalizio di Maria"
"Maria fa visita a Elisabetta" e "L'Angelo appare a Zaccaria"
Strage degli Innocenti di Domenico Ghirlandaio
Il Giudizio Universale - I dannati di Orcagna
Strage degli Innocenti di Domenico Ghirlandaio
Il Giudizio Universale - I dannati di Orcagna
Il Giudizio Universale - Il Paradiso di Orcagna
CAPPELLA RUCELLAI
La Madonna in trono di Duccio di Boninsegna si trovava sull'altare, ma ora il quadro sta alla Galleria degli Uffizi
Madonna con bambino di Nino Pisano, ora collocata sull'altare
Il Martirio di Santa Caterina di Giuliano Bugiardini si trova sulla parete sinistra
LA CAPPELLA GONDI
Il Crocefisso di Brunelleschi
LA CAPPELLA BARDI
"La Madonna e i misteri del Rosario" di Giorgio Vasari
LA CAPPELLA STROZZI
San Giovanni Battista resuscita Drusiana di Filippino Lippi
Il pulpito di Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto "I(l Baggiano"
LA TRINITA' DI MASACCIO
CROCEFISSO DI GIOTTO
Il grandioso Crocefisso risale alla giovinezza del maestro e probabilmente fu dipinto alla fine del secolo XIII. Alla figura del Cristo, delineata con grande naturalismo e intensa drammaticità, sono affiancati i due tabelloni laterali, con le figure dolenti della Vergine e San Giovanni Evangelista.
LA SAGRESTIA
IL CHIOSTRO VERDE
Veduta del Chiostro Verde
Il Diluvio Universale di Paolo Uccello
Cappellone degli Spagnoli - La Passione di Gesù di Andrea Bonaiuti
Chiesa militante e Chiesa trionfante
IL REFETTORIO
Reliquiario di Santa Anastasia
IL CHIOSTRO GRANDE
ALTRE CHIESE
LA BADIA FIORENTINA
Vedere anche:
AREZZO GLI AFFRESCHI DI PIERO DELLA FRANCESCA E IL SET DE "LA VITA E' BELLA"
https://johncristiani.blogspot.com/2019/02/arezzo-gli-affreschi-di-piero-della.html
AREZZO GLI AFFRESCHI DI PIERO DELLA FRANCESCA E IL SET DE "LA VITA E' BELLA"
https://johncristiani.blogspot.com/2019/02/arezzo-gli-affreschi-di-piero-della.html
VENICE - A CITY ON THE WATER
https://johncristiani.blogspot.com/2014/04/venice-city-on-water.html
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