Le poche colonne rimaste e le parti cadute delle antiche strutture testimoniano il glorioso passato di Delo. La piccola isola, rocciosa e arida, ha mantenuto una fiorente economia ed una rigogliosa cultura per secoli.
UN POCO DI STORIA
Secondo la mitologia, l'instancabile Giove aveva ingravidato Latona, ma la gelosa Giunone aveva scatenato una feroce caccia alla sua rivale, affinché non trovasse nessun luogo per fermarsi a partorire. Latona riuscì solo a trovare uno sperone di roccia che sporgeva appena dalla superficie del mare e che galleggiava continuamente. Si fermò lì e promise a quella roccia che avrebbe smesso di vagare e che il figlio che stava per nascere vi si sarebbe fermato, donando al luogo fama e ricchezza. Giunone continuava comunque a tenere lontana Illizia, la dea che aiuta le partorienti, finché le alte dee inviarono Iride a chiamarla. Latona, rivolta verso il cinto, il monte di Zeus, dette così alla luce
Apollo, il più bello tra gli dei, il dio del sole e della luce, e Artemide, dea della luna e della notte.
Intorno al 110 a.C., il mondo miceneo cedette il passo agli Ioni che vi si riversarono, provenienti dalla Grecia continentale, per insediarsi sulle isole e sulle coste orientali dell'Egeo.
Gli abitanti di Nasso furono tra i primi che cercarono di imporre la loro supremazia , sia pure culturale, sul santuario di Delo e, tramite esso, su tutte le Cicladi. A partire dal VII sec. a.C. essi ornarono il tempio di Apollo di importanti edifici. Ne VI sec. si impose il tiranno di Samo, Policrate, il quale, grazie alla sua supremazia navale nell'Egeo centro-orientale, riuscì a sottomettere diverse isole, tra cui anche Renea, che in seguito rimase costantemente sottomessa al santuario di Apollo, di cui costituiva la principale fonte di approvvigionamento. Furono tuttavia gli Ateniesi a cercare, fin dai tempi antichi, di ottenere la supremazia su Delo, sugli Ioni e sulle isole dell'Egeo. Il tiranno Pisistrato fece costruire il tempio arcaico di Apollo e ordinò la prima purificazione nel periodo 54a-528 a.C.; furono allontanate tutte le tombe da quella zona dell'isola che era visibile dal tempio.
Ai tempi delle guerre persiane, anche se Delo fu risparmiata, la sottomissione ai Persiani degli Ioni dell'Asia Minore e delle isole circostanti ne determinò una fase di decadenza. Con la vittoria dei Greci, dovuta soprattutto agli Ateniesi, questi assunsero l'egemonia sulle città greche, fondando nel 478 a.C. la prima Lega Ateniese, che ebbe come sede Delo. Qui si trovava anche la Cassa con le entrate comuni. La Lega si trasformò presto in uno strumento di potere per gli Ateniesi che nel 456 a.C. trasferirono il tesoro sull'Acropoli di Atene, perché fosse maggiormente al sicuro.
In seguito allo scoppio della peste durante la Guerra del Peloponneso, gli Ateniesi, obbedendo ad un oracolo, nell'inverno del 426/5 a.C. ordinarono una seconda purificazione di Delo. Da allora agli abitanti di Delo fu vietato non solo di morire, ma anche di nascere nell'isola sacra; allo stesso tempo, tutte le tombe furono aperte ed il contenuto fu trasportato a Renea, dove fu riversato in una fossa comune, la fossa della purificazione.
In seguito allo scoppio della peste durante la Guerra del Peloponneso, gli Ateniesi, obbedendo ad un oracolo, nell'inverno del 426/5 a.C. ordinarono una seconda purificazione di Delo. Da allora agli abitanti di Delo fu vietato non solo di morire, ma anche di nascere nell'isola sacra; allo stesso tempo, tutte le tombe furono aperte ed il contenuto fu trasportato a Renea, dove fu riversato in una fossa comune, la fossa della purificazione.
Dopo la seconda purificazione di Delo, cominciò un nuovo periodo di prosperità. Ripresero le vecchie feste e ne furono introdotte di nuove. Quando la Guerra del Peloponneso si concluse con la vittoria degli Spartani, nel 403 a.C., Delo si sottrasse per un breve periodo alla egemonia ateniese, che tuttavia fu ripristinata dallo stratega ateniese Conone nel 394 a.C. Il dominio ateniese su Delo perdurò per tutto il IV sec. a.C., alla fine del quale la supremazia sulle città greche passò nelle mani dei Macedoni. Per iniziativa di Antigono e di suo figlio Demetrio Poliorcete fu creata una Lega dei Nesioti, il cui centro religioso era a Delo, che fu dichiarata libera e indipendente nel 314 a.C. Il periodo della indipendenza, anche se non assoluta, durò fino al 166 a.C. e fu accompagnata da notevole prosperità. L'isola in pratica rientrava nella sfera di influenza dei Tolomei e dal 250 a. C. l'isola passò sotto l'influenza dei Macedoni. Da allora Delo andò lentamente trasformandosi in un centro commerciale di notevole importanza. La sua posizione al centro del Mediterraneo la rendeva un punto ideale per lo scambio di cereali ed altre merci. Ciò comportò la perdita del carattere sacro e la trasformazione in un porto cosmopolita, dove affluivano molti stranieri.
I MONUMENTI
La Agorà degli Hermaistai o dei Compitaliasti è il punto da cui parte oggi la visita del sito, dal momento che le imbarcazioni attraccano esattamente qui davanti, su una lingua di terra creata dai materiali di riporto degli scavi. Questa Agorà fu creata in epoca tardo-ellenistica, soprattutto per iniziativa di commercianti provenienti dall'Italia, che si erano organizzati in associazioni poste sotto la protezione di una divinità; ha l'aspetto di una grande piazza aperta, in cui queste associazioni avevano sede. Qui avevano eretto tempietti ed altari, insieme a botteghe e costruzioni provvisorie. I Compitaliasti erano una associazione di liberti e schiavi romani , che avevano scelto a loro protettori i Lari dei crocicchi.
La strada antica, che si dirige prima verso est e poi verso nord, è fiancheggiata da due edifici di grandi dimensioni:
- a sinistra il Portico di Filippo;
- a destra il Portico SUD.
Il Portico Sud , della lunghezza di 66 m e della larghezza di 13 m, ha 28 colonne doriche in facciata e fu costruito nel III a.C. dal Re di Pergamo.
Davanti al Portico Sud, nel 210 a.C. Filippo V di Macedonia dedicò ad Apollo un altro portico della lunghezza di 72 m e della larghezza di 11 m, con 16 colonne doriche comprese tra paraste.
L'ingresso principale al tempio di Apollo avveniva da sud. Qui gli Ateniesi fecero costruire, intorno alla metà del II sec. a.C. i Propilei, cioè un ingresso monumentale in marmo, con colonne doriche sui lati anteriore e posteriore. Andando verso il tempio di Apollo, incontriamo l'Oikos dei Nassii, un monumento dedicato ad Apollo dagli abitanti di Nasso nel VII sec. a. C. Sul muro settentrionale i Nassii avevano costruito una statua colossale di Apollo, del tipo kouros, cioè in veste di uomo nudo. Successivamente la statua è stata tagliata in due pezzi e spostata e ora si trova all'angolo occidentale dell'Artemision, senza testa e senza braccia.
Le rovine dei tre templi di Apollo si trovano uno accanto all'altro.
- Il tempio più settentrionale è noto come il Tempio di calcare (Porinos Naos) e fu costruito per iniziativa di Atene nel terzo quarto del VI sec. a.C., utilizzando il calcare locale. Purtroppo se ne sono conservate solo le fondamenta di pianta rettangolare. Pare che il tempio avesse un vestibolo con sei colonne ioniche davanti alla cella, sul lato occidentale dove era anche la cella.
- Il tempio che si trova accanto fu costruito anch'esso per iniziativa di Atene, dopo la purificazione del 425 a.C. Realizzato in marmo pentelico, fu inaugurato dallo stratega ateniese Nicia nel 417 a.C. Aveva le dimensioni di 17 x 11 m ed era di ordine ionico; aveva su ciascuno dei lati corti sei colonne. All'interno della cella, su una base semicircolare di marmo eleusino grigio-blu, si trovavano sette statue, una delle quali raffigurava Apollo; per questo era detto "l'oikos dei sette". Della decorazione di questo monumento si sono conservati alcuni frammenti degli acroteri, attualmente conservati al Museo; il più noto è il gruppo di Borea che rapisce Orizia ed è pertinente al frontone orientale.
- Il terzo tempio, il più grande, noto come Tempio dei Delii, dominava nel mezzo del santuario. La sua costruzione cominciò al momento della fondazione della Lega Ateniese nel 478 a.C. Aveva 6 colonne doriche sui lati corti e tredici sui lati lunghi L'ingresso si trova sul lato occidentale e la ripartizione interna prevede un pronao, una cella a un'unica navata e un opistodomo. I lavori di costruzione si interruppero, quando la cassa della Lega fu trasferita da Delo ad Atene e, alla metà del V sec. a.C. ; la costruzione fu ripresa dai Delii alla fine del V sec. a.C., ma senza giungere alla conclusione.
A sinistra del Santuario, alla fine del II sec. a.C. fu costruita una grande piazza, nota come l'Agorà degli Italici. Si estende su una superficie di 48 x 68 metri e ad essa si accedeva dall'angolo sud-occidentale. Una fila di colonne si trova su ogni lato dello spazio rettangolare che viene a formarsi grazie alla presenza di diverse costruzioni laterali. L'Agorà fu costruita grazie al contributo di ricchi mecenati. Era il luogo di riunione per i commercianti italici, che avevano raggiunto una notevole potenza a Delos. In anni recenti, molti studiosi hanno ritenuto che questo fosse il luogo, in cui si effettuava il commercio degli schiavi, per cui Delo era uno dei principali centri.
La strada che passa accanto al Letton in direzione nord conduce al luogo in cui gli abitanti di Nasso, alla fine del VII sec. a.C. eressero una fila di leoni, su una terrazza sopraelevata. I leoni dovevano essere almeno 9 o addirittura 16, ma se ne sono conservati 5 che sono stati spostati al Museo e sono stati sostituiti da copie.
Vista generale
IL PORTO
AGORA' DEI COMPITALIASTI - 2
Agorà degli Hermaistai o dei Compitaliasti
VIA SACRA - 3
Portico sud
LA ZONA DEL SANTUARIO
OIKOS DEI NASSII - 8
IL COLOSSO DEI NASSII - 9
Il colosso dei Nassii, diviso in due frammenti, come si trova oggi all'angolo nord-ovest dell'Artemision.
Ricostruzione del santuario agli inizi del I sec. a.C. (Ph. Fraisse - M.Ch. Hellmann - Y. Rizakis, 1966)
TEMPIO DI CALCARE (Porinos Naòs) - 12
Foto di Olaf Tausch (GNU Free Documentation Licence vers. 1.2)
TEMPIO DEGLI ATENIESI
Gruppo di Borea e Orizia - Acroterio del tempio degli Ateniesi (ultimo quarto del V secolo)
TEMPIO DEI DELII (GRANDE TEMPIO DI APOLLO)
Temple of Apollo in Delos, Greece. Photograph: Andrew Morse/Alamy
AGORA' DEGLI ITALICI
VISTA DEL CINTO
IL QUARTIERE DEL TEATRO
La cisterna del teatro
CASA DI CLEOPATRA
CASA DI DIONISO
Dioniso sulla tigre
LA TERRAZZA DEI LEONI
VISTA DI DELOS DALL'ALTO
Vista da sud-est con Renea sullo sfondo
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