Sorta
come colonia romana nella età della Repubblica, turbata da tenebrose vicende
nell’età dell’Impero e nell’alto Medioevo, ostacolata nella espansione dei suoi
domini dalla maggiore potenza di Firenze con cui fu costantemente in contrasto,
Siena conobbe assedi, devastazioni, lotte intestine e pestilenze terribili. Lontana dal mare, è
aperta solo verso le terre della Maremma. Dopo il dominio dei Longobardi e dei
Franchi, passò verso la fine dell’XI secolo nelle mani dei Vescovi-Conti , ai
quali tuttavia nei secoli successivi si sostituirono i Consoli, con un governo
laico al posto di quello clericale. Ed è proprio in questo periodo che Siena
raggiunse l’apice della potenza politica ed economica, soprattutto dopo la
famosa battaglia di Montaperti che nel 1260 la vide vittoriosa sui fiorentini,
e conobbe una prodigiosa fioritura artistica e culturale.
Per
merito soprattutto del Governo dei Nove che, instaurato nel 1277, restò in
carica per circa settanta anni, sorse la grandezza monumentale di Siena, che
nella Piazza del Campo vede la sua gemma più preziosa e il centro del suo
particolare disegno urbanistico.
IL DUOMO
STORIA
Lunga e complessa è la storia della
edificazione del Duomo di Siena, una delle più prestigiose e ricche
cattedrali europee, ma assai scarse ed
incerte sono le notizie che riguardano l’epoca e le circostanze della sua
fondazione. La prima, sicura testimonianza in nostro possesso risale al 1136,
quando ad una speciale deputazione di cittadini venne affidata la costruzione
del Duomo, la cui amministrazione passò poi ai monaci della Abbazia di San
Galgano, che la tennero fino al 1314. Nel 1238 si incaricò di innalzare la
facciata Giovanni Pisano, che ne costruì solo la parte inferiore. Intanto l’edificio
era compiuto con le sue tre navate, la cupola ed il campanile. Ma nella prima metà del 1300, i senesi, al
culmine della prosperità e della potenza, cominciarono a concepire l’idea di un
nuovo e grandioso edificio da inserire perpendicolarmente sul fianco sud-est della chiesa già costruita.
Si
iniziò quindi la fabbrica del Duomo
Nuovo, i cui lavori vennero affidati prima a
Lando di Pietro, poi a Giovanni d’Agostino. Ma nel 1348, a causa della
peste e della instabilità della costruzione, i lavori vennero sospesi e, alcuni
anni più tardi, il progetto venne definitivamente abbandonato: si demolirono i
muri pericolanti, mentre vennero lasciati in piedi alcuni dei muri perimetrali
anteriori, la navata laterale destra e la facciata anteriore (il cosiddetto “facciatone”
che con la sua mole imponente domina il panorama della città). Ci si dedicò
quindi a portare a termine la costruzione del vecchio Duomo: nel 1382 fu
terminata l’abside, venne rialzatala navata mediana e fu innalzata la parte
superiore della facciata, a opera di Giovanni di Cecco.
Nonostante
le interruzioni e la secolare elaborazione abbiano lasciato tracce evidenti sia
nello schema planimetrico che nelle strutture e nelle decorazioni della
Cattedrale, la prodigiosa mole marmorea presenta una mirabile unità estetica,
dalla ricchissima facciata candida di marmi lavorati e fulgente di mosaici, ai
fianchi più semplici, ma eleganti, all’alta torre cuspidata a facce bianche e
nere, con la sua serie di finestre che da monofore crescono ad esafore: unità
che deriva dall’originale e sorprendente accordo raggiunto tra gli elementi
gotici, più evidenti all’esterno, e quelli
romanici, predominanti all’interno.
Si
iniziò quindi la fabbrica del Duomo
Nuovo, i cui lavori vennero affidati prima a
Lando di Pietro, poi a Giovanni d’Agostino. Ma nel 1348, a causa della
peste e della instabilità della costruzione, i lavori vennero sospesi e, alcuni
anni più tardi, il progetto venne definitivamente abbandonato: si demolirono i
muri pericolanti, mentre vennero lasciati in piedi alcuni dei muri perimetrali
anteriori, la navata laterale destra e la facciata anteriore (il cosiddetto “facciatone”
che con la sua mole imponente domina il panorama della città). Ci si dedicò
quindi a portare a termine la costruzione del vecchio Duomo: nel 1382 fu
terminata l’abside, venne rialzatala navata mediana e fu innalzata la parte
superiore della facciata, a opera di Giovanni di Cecco.
Nonostante
le interruzioni e la secolare elaborazione abbiano lasciato tracce evidenti sia
nello schema planimetrico che nelle strutture e nelle decorazioni della
Cattedrale, la prodigiosa mole marmorea presenta una mirabile unità estetica,
dalla ricchissima facciata candida di marmi lavorati e fulgente di mosaici, ai
fianchi più semplici, ma eleganti, all’alta torre cuspidata a facce bianche e
nere, con la sua serie di finestre che da monofore crescono ad esafore: unità
che deriva dall’originale e sorprendente accordo raggiunto tra gli elementi
gotici, più evidenti all’esterno, e quelli
romanici, predominanti all’interno.
L’INTERNO
L’interno
del Duomo, di pianta a croce latina, è di una austera e suggestiva grandiosità,
accresciuta dagli effetti chiaroscurali dei marmi che rivestono a strisce
bianche e neri le pareti ed i pilastri. Ed è proprio il colore il motivo
dominante: lo stesso verticalismo dei pilastri è infatti smorzato dalla orizzontalità
della decorazione a fasce, che affonda la prospettiva in una scenografica
successione di piani, con effetto di pittoresca fantasia e di raffinato colore
tipicamente senese. Lungo tutto il perimetro della navata centrale corre un cornicione
sostenuto da 172 busti di pontefici, opera del 1400 - 1500. Sotto sono disposti busti di 36 imperatori. Lungo le navate laterali e nel transetto si aprono stupende cappelle, come quella della Madonna del Voto nel transetto destro e quella di San Giovanni Battista a sinistra. Nel presbiterio sopraelevato, l'altare maggiore, opera di Baldassarre Peruzzi (1532) è sormontato da un grande ciborio in bronzo del Vecchietta, qui collocato nel 1506 al posto della "Maestà" di Duccio. Ma uno degli autentici capolavori della basilica è costituito dal suo pavimento marmoreo, istoriato con decorazioni a graffito o a tarsia. Si compone di 56 quadri rappresentanti storie bibliche, sibille, virtù e storie varie, eseguiti in epoche successive con tecniche diverse, dalla seconda metà del 1300 alla metà del 1500. Tra i maggiori artisti che presero parte al lavoro (oltre 40), ricordiamo Matteo di Giovanni, a cui si deve la "Strage degli Innocenti".
ESTERNO DEL DUOMO
INTERNO DEL DUOMO
BATTISTERO
LA PIAZZA DEL DUOMO
PALAZZO PUBBLICO E TORRE DEL MANGIA
PIAZZA DEL CAMPO
PIAZZA DEL CAMPO SCONVOLTA PER LA PREPARAZIONE DELLA PISTA IN TERRA BATTUTA PER IL PALIO DELL'ASSUNTA
Giuseppe Zedde festeggiato per la vittoria nel Palio
LA VIA DI CITTA'
Antica Drogheria Manganelli
La Via di città è una delle tre direttrici principali del centro storico di Siena.
UN BUON PRANZO
GROTTA DI SANTA CATERINA DA BAGOGA
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