LA VALLETTA - FORTE SANT'ELMO
Nel 1552 i Cavalieri rafforzarono il forte di San Michele sulla penisola disabitata chiamata L'Isla; la piccola penisola all'interno dell'ampia insenatura venne fortificata con il nome di Senglea, in onore del Gran Maestro Claude de la Sengle (1533-37). Tuttavia le nuove fortificazioni non rappresentavano un ostacolo valido agli attacchi dei Turchi: questi potevano sbarcare nella grande baia di Marsaxlokk ed attaccare vi terra.
Nel 1565 una flotta di 181 navi, comandata da Kapudan Piale Pascià, ammiraglio del sultano Solimano il Magnifico, assalì Malta, dando inizio al Grande Assedio per terra e per mare. L'ammontare delle forze turche era non inferiore a 30.000 uomini, esclusi marinai, schiavi e persone non combattenti. Il comandante era Kara Lala Mustafà Pascià.
Ad essi si contrapponevano 541 Cavalieri dell'ordine, protetti da formidabili armature e armati di enormi spade e lance micidiali; inoltre c'erano 2000 uomini d'arme, 3000 maltesi, 100 soldati della guarnigione di Forte Sant'Elmo ed un migliaio di rematori delle galere.
I Turchi riuscirono ad espugnare il Forte Sant'Elmo, ma fu praticamente il loro unico successo.
Successivamente, essi lanciarono inutili attacchi contro Birgu (Vittoriosa) ed i forti Sant'Angelo e San Michele, poi contro Mdina. In luglio, ricevuti rinforzi, i Turchi assediarono Senglea senza riuscire a conquistarla. Gli attacchi continuarono in agosto, provocando enrmi perdite tra gli aggressori.
Il 7 settembre giunsero i rinforzi di Don Garcìa di Toledo ai Cavalieri. L'esercito turco si era già imbarcato sulle navi, poiché sembravache le nuove forze cristiane fossero ingenti. Alla vista del loro numero esiguo, Kara Lala Mustafà Pascià fece sbarcare 9000 uomini e li condusse alla battaglia. Sulla piana di Pietranera avvenne lo scontro decisivo, a cui presero parte tutti i Cavalieri che uscirono dai forti. I Turchi furono ricacciati con forti perdite. L'11 settembre l'esercito turco raggiunse le navi ed abbandonò Malta. Ad indurre i Turchi alla fuga era anche la notizia dell'arrivo di una squadra navale guidata da Gianandrea Doria, con 10.000 soldati. Si pensa che l'assedio sia costato ai Turchi 30000 morti.
Il Grande Assedio del 1565 mise in evidenza il pericolo per l'Europa di un insediamento turco a Malta. Le grandi potenze europee fornirono ingenti fondi per trasformare Malta in un baluardo della cristianità. Papa Pio V inviò l'architetto Francesco Laparelli per pianificare la costruzione di una nuova città fortificata da costruire nel più breve tempo possibile a Malta. Con Laparelli collaborarono Gabrio Serbelloni, architetto del re di Spagna Filippo II, e l'architetto maltese Gerolamo Cassar. Nel 1571 il Gran Maestro Del Monte (1568-72) inaugurò la nuova capitale Valletta. Birgu (CittàVittoriosa), Senglea e Cospicua furono ricostruite. Dovunque furono costruiti forti e torri di avvistamento.
Viste dall'alto
Disegni del forte
Ingresso al forte
Passaggio verso il cancello d'ingresso
Il piazzale antistante l'ingresso
Il cortile d'onore interno
PERCORSO LUNGO LE MURA
Una comoda strada asfaltata segue il perimetro del forte e permette di vedere le costruzioni dall'esterno. Si possono anche godere interessanti viste dell'esterno. Il forte è in corso di restauro e certe parti sono inaccessibili.
Vista del faro del forte prospiciente (dal lato delle Tre Città)
Vista verso gli Upper Barrack Gardens
Splendida vista su Manoel Island e sulle Tre Città
VISTA DAL MARE
VISTA DEL FORTE DALL'ALTO
UNO SCONTRO FEROCE
Erano tempi duri, erano tempi feroci. Erano tempi di incredibile eroismo, erano tempi di crudeltà inaudita.
Lara Kara Mustafà Pascià
Lara Kara Mustafà Pascià aveva già dimostrato la sua spietata crudeltà facendo scorticare vivo Marco Antonio Bragadin, l'eroico comandante veneziano di Famagosta. Fu comandante dei Turchi nel Grande Assedio di Malta del 1565.
Secondo Francisco Balbi di Correggio, che partecipò alla battaglia, dopo la sconfitta del Cavalieri, voleva annientare non solo i Cavalieri, ma tutta la popolazione di Malta, sia soldati che civili.
L'assedio di Forte Sant'Elmo, difeso da un pugno di uomini, costò ai Turchi 6000 morti. Furibondo, dopo avere espugnato il forte il Pascià fece decapitare, mutilare crocifiggere i difensori sopravvissuti e li fece arrivare su minuscole imbarcazioni nel Porto Grande.
Il Gran Maestro Jean de la Valette, come ritorsione, fece decapitare i prigionieri turchi ed usò le loro teste come proiettili per i cannoni, facendole lanciare sull'accampamento turco.
Vedere anche:
MALTA _ LE FORTEZZE NEI DUE PORTI
http://johncristiani.blogspot.it/2014/06/malta-le-fortezze-nei-due-porti.html
MALTA - LA VALLETTA - LA CITTA' DEI CAVALIERI
http://johncristiani.blogspot.it/2014/05/malta-valletta-la-citta-dei-cavalieri.html
MALTA _ LE FORTEZZE NEI DUE PORTI
http://johncristiani.blogspot.it/2014/06/malta-le-fortezze-nei-due-porti.html
MALTA - LA VALLETTA - LA CITTA' DEI CAVALIERI
http://johncristiani.blogspot.it/2014/05/malta-valletta-la-citta-dei-cavalieri.html
Nessun commento:
Posta un commento