NORIMBERGA
La città è situata sulle rive del fiume Pegnitz che nasce a circa 80 km a nord-est della città e l'attraversa da est a ovest per circa 14 km per poi congiungersi, pochi km a nord della città di Fürth con il fiume Rednitz per formare il Regnitz.
Il territorio della città comprende una superficie di 186,6 km², a ovest la città è praticamente unita con la città confinante di Fürth. A nord di Norimberga vi è una fertile pianura nella quale è situato anche l'aeroporto cittadino.
Il centro della città è delimitato a nord dalla collina sulla quale si trova il castello con la sua cinta muraria.
La prima citazione della città di Nuorenberc (monte roccioso) risale al 1050 in un documento dell'imperatore Enrico III; nel 1219 l'imperatore Federico II le accorda il privilegio di intitolarsi "libera città imperiale" e di autogovernarsi con istituzioni autonome. La città si espanse dal Quattrocento al Seicento grazie ad una fiorente attività commerciale sostenuta da scambi con tutta l'Europa e un'altrettanto vivace vita culturale e artistica. Storicamente, la città, di aspetto monumentale, faceva da sfondo tradizionale per le diete imperiali.
La scoperta del Nuovo Mondo (nel 1492) e l'esclusione della città dalle nuove vie commerciali seguiti dalla guerra dei Trent'anni provocarono una lenta decadenza interrotta solo nel XIX secolo con la nascita e l'espansione dell'industria del giocattolo.
La decadenza di Norimberga fu contestuale a quella di Venezia. Con la scoperta del Capo di Buona Speranza (1497), il commercio con Venezia andò scemando; altre vie presero le merci delle Indie; altre nazioni profittarono di un traffico sì allora esclusivo. Cessarono le importazioni da Venezia e le riesportazioni verso il Nord Europa e la Russia. Il graduale impoverimento della ricchezza dei cittadini mutò di conseguenza la Repubblica in oligarchia, le famiglie patrizie disdgnare il lavoro commerciale, tesaurizzare i loro denari nelle rendita, bloccando l'afflusso di turisti o migranti stranieri.
Nel XVII e XVIII gli scambi erano ancora importanti: il Palazzo della Città di architettura italiana, Chiese, fontane, acquedotti. La riforma protestante non fu un ostacolo agli scambi, anzi Venezia fu la prima città italiana ad ospitare pastori evangelici e un luogo di preghiera, a tal punto che Strobel la elogiò come "l'unico esempio italiano" di tolleranza religiosa.
Il taglio dell'Istmo di Suez riporrà Venezia, rispetto al commercio delle Indie, in condizioni analoghe a quelle fortunatissime, nelle quali si trovava prima della scoperta di Vasco da Gama. Norimberga quindi ritornerà nelle felicissime relazioni dei secoli che corsero e la fecero tanto prospera e ricca[3].
Entrambe le città hanno ospitato una secolare, numerosa e fiorente comunità ebraica.
Nella storia contemporanea, Norimberga è stata una delle roccaforti del potere nazista, le c.d. Führerstadt, insieme a Monaco di Baviera[4] e alla capitale Berlino. La città ha rivestito un ruolo importante sia come sede di raduni di propaganda hitleriana, presso lo Zeppelinwiese (le cui strutture sono ancora parzialmente visibili) in cui si teneva annualmente il Parteitag, e città in cui furono emanate le leggi razziali del 1935, sia, alla fine della seconda guerra mondiale, come sede del tribunale speciale alleato che processò i criminali di guerra nazisti.
A Norimberga lo scrittore vicentino Antonio Fogazzaro ambientò il romanzo Il mistero del poeta.
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