DESCRIZIONE
DUOMO
L’inizio
della sua costruzione risale al 1290. Sulle fondamenta di un tempio etrusco,
dopo la demolizione della antica Cattedrale di Santa Maria e della Chiesetta di San Costanzo. Il nuovo,
grande edificio fu voluto dagli orvietani e dallo stesso papa Nicolò IV che
benedisse la prima pietra, affinché qui si conservasse il famoso lino
insanguinato del noto prodigio di Bolsena
del 1263, insieme ai frammenti dell’ostia consacrata, portati subito qua da
quel piccolo borgo. Ad Orvieto, l’11
agosto 1264 il papa Urbano IV promulgò l’istituzione della festa del Corpus
Domini.
Tuttavia
l’idea di costruire una nuova cattedrale era già nella mente degli orvietani e
soprattutto del clero che si vedeva costretto, già dal 1199, ad officiare in
altre chiese della città, perché la vecchia Cattedrale di Santa Maria diventava
sempre più inagibile.
Fra’
Bevignate da Gubbio (il celebre costruttore, insieme a Nicola e Giovanni
Pisano, della Fontana Maggiore di Perugia) deve essere stato il primo direttore
capomastro della nuova costruzione, quasi certamente su disegni dell’ancor più
celebre Arnolfo di Cambio, l’architetto del Duomo di Firenze.
La
forma fu quella basilicale romanica a
tre navate, trasformatasi nel
tempo in gotica, con le tipiche volte a crociera dell’abside di Giovanni da
Uguccione, successore di Fra’ Bevignate. Nel 1304 circa, intervenne su tutto il
senese Lorenzo Maitani “universalis caput magister”, anche perché l’edificio
subì alcuni cedimenti sui muri perimetrali. Ciò costrinse Lorenzo Maitani a
rinforzarli con robusti arconi rampanti, ancora visibili, entro cui furono ricavate,
a sinistra e a destra, la cappella del Corporale e la cappella di San Brizio. Maitani successivamente ampliò,
ormai in stile prettamente gotico, il transetto con l’abside quadrata, che fu
poi aperta al centro dalla grande quadrifora (1328/34), decorata dal maestro di
vetri Giovanni da Bonino.
Intorno
al 1310 iniziò la costruzione della
sublime facciata che oggi ci appare simile ad un immenso reliquiario prezioso,
divisa, in tre zone, corrispondenti, all’interno,
alle tre navate, delimitate, all’esterno, da quattro grossi piloni scanalati,
terminanti in appuntite guglie. La più alta, di destra, fu innalzata solo nel
1503 da Michele Sanmicheli e terminata da Antonio da Sangallo il giovane. Essa
fu colpita da un fulmine e fu ricostruita nel 1795 da Giuseppe Valadier.
IMMAGINI
DUOMO
INTERNO DEL DUOMO
ABSIDE
LE NAVATE
CAPPELLA DI SAN BRIZIO
Luca Signorelli - Predica dell'Anticristo
Luca Signorelli - La Resurrezione dei Morti
Luca Signorelli - I dannati spinti all'inferno
Luca Signorelli - Gli eletti in Paradiso
CAPPELLA DEL CORPORALE
La Pietà di Ippolito Scalza (1579)
VISTE DELLA CITTA'
PALAZZO DEL POPOLO
LA CHIESA DI SANT'ANDREA E IL SUO CAMPANILE DODECAGONALE
POZZO DI SAN PATRIZIO
VISTE PANORAMICHE
UN BUON PRANZO
Trattoria La Pergola
CIVITA DI BAGNOREGIO, LA CITTA' CHE MUORE
Civita di Bagnoregio è raggiungibile con un autobus dalla stazione di Orvieto.
Vedere anche: