IL TEMPIO DI LUXOR
Il tempio di Luxor, che domina il Nilo dal centro della città, é un elegante esempio di architettura faraonica, dedicato alla triade tebana di Amon, Mut e Khonsu.
Concepito come un ampliamento del tempio di Ammon e unito ad esso da un viale di sfingi con testa umana e corpo di leone, il tempio di Luxor era il centro del gran rituale conosciuto come la festa di Opet. Questa festa, molto importante nel calendario egizio, aveva luogo tutti gli anni nel secondo mese della stagione della inondazione. Il culmine di questa festività religiosa consisteva in una processione che partiva dal tempio di Amon e terminava in quello di Luxor. La triade tebana usciva dalle rispettive cappelle nel santuario di Karnak e percorreva i quasi tre chilometri che separavano i due recinti sacri in mezzo al giubilo popolare.
L'origine del tempio risale probabilmente al Medio Regno, quando il dio Amon cominciò ad assumere importanza. Cominciò ad assumere la forma attuale sotto Hatseput che provvide a smantellare il tempio primitivo. Il grande cambiamento avvenne con il faraone della XVIII dinastia Amenofi III, che costruì il sancta sanctorum e le stanze annesse, oltre al grande colonnato processionale e al superbo cortile peristilio. Le parti finali del tempio furono opera di Ramesse II durante la XIX dinastia. Questo faraone aggiunse un altro cortile colonnato, completò la decorazione e chiuse la parte nord del tempio con un pilone.
Sebbene sia stato modificato da successivi regnanti, tra cui Alessandro Magno, la sua struttura é rimasta coerente al progetto iniziale a differenza del complesso che si sviluppò nella vicina Karnak. Nel III secolo d.C. il tempio fu occupato da un accampamento romano e poi abbandonato.
Con il passare dei secoli é stato via via sommerso da sabbia e fango e un villaggio é sorto tra le sue mura. Nel 1881 fu scoperto in ottime condizioni dall'archeologo Gaston Maspero, ma prima di iniziare gli scavi fu necessario spostare il villaggio. Solo la moschea di Abu al-Haggag, costruita dagli arabi nel XIII secolo e conservatasi negli strati di fango accumulatisi negli anni, non fu toccata.
La via che conduce al tempio, costeggiata da due file di sfingi, un tempo si snodava da Luxor a Karnak per quasi 2 km. Il primo pilone, antistante l'entrata del tempio, ha dimensioni notevoli e fu costruito per ordine di Ramesse II. E' una specie di lussuoso e imponente cartellone pubblicitario decorato con scene della vittoria di Ramses II sugli Ittiti, nella battaglia di Qadesh. Nel pannello di destra si vede Ramesse II nella sua tenda militare che interroga due spie ittite. Mentre questo accade, all'altro lato della scena gli ittiti hanno già iniziato il loro attacco. Nel pannello di sinistra viene rappresentata la energica controffensiva egiziana. Qui si vede il carro di Ramesse II, che investe un numerosissimo gruppo di fanti nemici nel caos. Il faraone fa fuggire, lui da solo, l'esercito della coalizione nemica, obbligandolo ad attraversare allo sbaraglio il fiume Oronte e a cercare riparo nella città fortificata.
Questo successo ebbe luogo nel quinto anno del regno del giovane faraone, che marciò fiducioso e sicuro di sé con quattro reparti del proprio esercito: Set, Ptah, Ra e Ammone. In totale erano 20.000 uomini contro una coalizione di siriani, capitanata dal re degli ittiti. La divisione di Ammone avanzava in testa e si affrettò a montare l'accampamento alla vista della città fortificata circondata dal fiume Oronte. Il reparto di Ra avanzava un poco arretrato e, molto più lontane, attraverso il bosco di Labwi, marciavano le divisioni di Ptah e Set. Mentre tutto cominciava ad acquisire un certo ordine, il nemico apparve da dietro la città di Qadesh, dove si era nascosto, e attaccò sul fianco il reparto di Ra, colto completamente di sorpresa e messo in fuga allo sbaraglio verso l'accampamento egiziano. Gli ittiti, nel loro inseguimento, si lanciarono violentemente sui soldati del faraone che si vide abbandonato da tutti. Sul punto di soccombere di fronte all'impeto nemico, Ramesse II si raccomandò a suo padre Ammone, gli chiese forza e si batté da solo contro gli ittiti. L'eroico farane poté contenere i nemici fino a che il tempestivo arrivo delle truppe egizie di rinforzo gli permise di scacciarli. Lo scontro del giorno seguente terminò pari e Qadesh rimase in mani nemiche. Tuttavia il faraone volle lasciare testimonianza del suo "atto eroico" nei templi di Luxor, del Ramesseum e di Abu Simbel.
Due enormi colossi di Ramses seduto e un imponente obelisco in granito rosa alto 25 m sono di guardia alla porta del tempio. In origine c'erano due obelischi, ma nel XIX secolo il secondo fu spostato in Place de la Concorde a Parigi: era stato donato al popolo francese dal presidente egiziano Mohammed Alì. Oltre il pilone, sorge la corte di Ramses II con la moschea di Abu al-Haggag che torreggia sul cortile verso est. L'altezza della moschea dal pavimento in pietra ci fa capire quanto erano profondi i detriti che una volta seppellivano tutto il tempio. L'angolo occidentale della corte comprende un reliquiario a barca di epoca precedente (che ospitava le sacre navi degli dei) dedicato alla triade tebana. La corte é circondata da una doppia fila di colonne avvolte da papiri intervallate da enormi colossi di Ramses II eretto. Altre statue di Ramses in granito nero sorvegliano l'entrata alla parte originale del tempio, che inizia con il monumentale colonnato di Amenofi III con le sue navate di 14 colonne. Le pareti, decorate durante il regno di Tutankhamon, raffigurano l'annuale festa di Opet, quando le immagini di Amon, Mut e Khonsu venivano portate in processione da Luxor a Karnak. La parete occidentale mostra il viaggio di andata a Luxor e la parete orientale il viaggio di ritorno a Karnak.
Il colonnato conduce alla superba corte di Amenofi III, caratterizzata da una doppia fila di colonne decorate di papiri, le più eleganti e le meglio conservate in tutto il tempio. Nel 1989 gli scavi condotti sulle fondamenta della corte portarono alla luce 22 statue del Nuovo Regno, conservate oggi nel Museo di Luxor.
Il pilone e il cortile di Ramesse II
Colonnato processionale e cortile di Amenofi III
IL PILONE DEL TEMPIO
L'entrata principale al complesso templare era originariamente fiancheggiata da sei statue colossali di di Ramses, quattro sedute (ne rimangono due) e due in piedi.
PRIMO CORTILE E STATUA COLOSSALE DI RAMSES II
Il primo pilone visto dal cortile di Ramses II
La statua colossale di Ramses II in trono si trova nel primo cortile, all'inizio del colonnato processionale di Amenofi III.
CORTILE E COLONNATO DI AMENOFI III
Colonnato di Amenofi III con le sue alte colonne a papiro
BASSORILIEVI
MOSCHEA DI ABU al-HAJJAJ
Sopra il tetto del grande cortile di Ramses II tra il XIII ed il XIV secolo fu edificata la mochea di Abu-al-Hajjaj.
IL VIALE DELLE SFINGI
Un viale costeggiato da sfingi collega il Tempio di Luxor al complesso templare di Karnak.
LA BATTAGLIA DI KADESH
Nel 1275 a.C. Ramses II marcia contro Kadesh, una città ittita in quella che è oggi la Siria. Il suo esercito è imponente e forse si sente sicuro della vittoria, ma il momento culminante della narrazione ramessiana si ha comunque quando il suo esercito sconfigge gli Ittiti nel corso della battaglia di Kadesh, forse la battaglia più raccontata della storia antica. Ramses conosce già il valore della propaganda e sfrutterà questo singolo episodio glorioso di una guerra che si trascina per anni per farne una leggenda. Pletore di artisti si impegnano a rappresentare quella epica battaglia in molti templi, mentre gli scriba esaltano il suo coraggio, scrivendo come, grazie al sostegno degli dei, abbia affrontato e vinto da solo il nemico. Il popolo avrà sotto gli occhi queste raffigurazioni, in cui i nemici esprimono rabbia e violenza, mentre il faraone appare calmo e si curo della vittoria.
L'intelligenza da grande statista del faraone è certificata da un trattato di pace firmato con gli Ittiti in seguito alla battaglia di Kadesh, considerato il più antico trattato di pace esistente. E' scritto in accadico, la lingua diplomatica dell'epoca, sia in quello che all'epoca era il territorio ittita, sia in quello egizio. Il trattato mostra la volontà di trovare uno stabile accordo per evitare che le continue lotte aprano la strada alla nascente potenza assira.
Appare sorprendente la ragionevolezza dei due contendenti che riconoscono la sostanziale parità delle forze in campo. Con i rispettivi popoli, entrambi sosterranno di avere vinto. Al tavolo della pace, però, si accordano per la non aggressione ed il riconoscimento dei reciproci confini. Per suggellare l'accordo Ramses sposa una principessa ittita, Maathor Neferura, figlia di Hattusili III. Come garanti dell'accordo vengono invocati il dio Ra di Tebe per gli Egizi ed il dio Teshub di Hassuba per gli Ittiti.
Vedere anche:
IL TEMPIO DI AMON COMPLESSO TEMPLARE DI KARNAK
IL NILO A LUXOR E LA VALLE DEI RE
MARSA ALAM - BEACH